Le Famiglie nobiliari

Sepulveda

Antica famiglia originaria della Castiglia, tuttora fiorente in Spagna, diramatasi anche in Aragona e Murcia, un cui ramo, nel 1698, si trasferisce da Saragozza a Cagliari, con Don Giuseppe Gonzales de Sepùlveda. 

Il cognome Gonzales viene presto abbandonato a favore del solo Sepùlveda.
Nello stesso anno, poco prima di trasferirsi in Sardegna, sposa Donna Marianna Piquinotti, di nobile famiglia madrilena. Successivamente sposa in seconde nozze la nobile cagliaritana Donna Maria Giuseppa Martis. L’ultimo figlio, Don Leone, trasferitosi a Villacidro, si sposa nel 1736 con Donna Pepa Coni di Masullas, figlia di Don Nicolò Coni, fondatore del fedecommesso familiare. Ormai entrati nella nobiltà sarda, i figli di Don Leone si imparentano con altri esponenti dell’aristocrazia locale. Il figlio maschio Don Giuseppe sposa Donna Narcisa Senis, figlia del Signore utile della Tappa di Insinuazione di Mandas e, dopo l’estinzione del ramo primogenito dei Coni, succede nel fedecommesso familiare, aggiungendone anche il cognome. Eredita dai Coni anche la signoria utile della Tappa di Insinuazione di Masullas. Ha diversi figli, quasi tutti nati a Mandas, ma solo uno continua la discendenza: Don Leone. Questo secondo Don Leone, ultimo dei figli di Don Giuseppe Sepùlveda Coni, per non discostarsi troppo dalle parentele familiari, prende in moglie una Diana di Simala, Donna Vincenza, figlia di Don Monserrato e di Donna Luisa Paderi. Don Leone eredita i beni di Masullas, appartenenti al fedecommesso Coni, e parte dei beni di Mandas e Villanovafranca appartenuti ai Senis. Muore a Masullas nel 1837, lasciando un solo figlio, Don Giuseppe, e due donne, Felicita e Rosa. Le due restano a Masullas, sposando rispettivamente Don Giuseppe Paderi-Flores d’Arcais e Demetrio Pinna, mentre il fratello Don Giuseppe si trasferisce a Cagliari dove termina gli studi e si laurea in leggi nel 1830.
Don Giuseppe ha quattro figli: Camilla, Alberto, Francesco e Ferdinanda. Nessuno dei suoi eredi maschi si sposa ed entrambi muoiono in giovane età. Don Giuseppe muore nel 1875, ultimo maschio della famiglia, che si estingue definitivamente nel 1912 con la morte dell’altra figlia Donna Giuseppina, sposa senza figli di Don Stefano Sedda. 

STEMMA: uno scudo semipartito troncato, con una croce gigliata d’oro in campo verde al 1°; al 2° un castello d’oro in campo rosso, dalla cui sommità esce un braccio armato di spada; al 3° d’azzurro a cinque gigli e un leone rampante, il tutto d’oro. Bordura di rosso con otto code d’ermellino d’argento alternate a otto crocette d’oro. 

 

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