Ubicata nella periferia settentrionale ed oggetto di recenti restauri, la piccola chiesa sorge in un'area ricca di emergenze archeologiche romane. Frammenti di colonne e architravi giacciono in prossimità del monumento. E' difficile ipotizzare la datazione precisa dell'edificio, realizzato con opere miste di arenaria gialla.
La tessitura muraria della facciata, a doppio spiovente, tradisce la memoria di un porticato rimosso in epoca imprecisata; ipotesi confermata dal pancale addossato alla parete d'ingresso. L'edificio assunse la fisionomia caratteristica dei santuari campestri, assai diffusi nell'entroterra sardo. Anche il campanile a vela, soprastante l'ingresso, rientra nel medesimo piano di adattamento del nucleo preesistente, attuato, verosimilmente, nel '600.
Una successione di contrafforti, lungo la parete nord, contrasta la spinta della copertura lignea. Si osservano alcuni accorgimenti costruttivi di buona perizia, come i rinforzi angolari, composti da blocchi squadrati, e la cornice attorno al portale, impreziosita da dentelli. Il campanile a vela, soprastante l'ingresso, non è coevo alle murature antiche della chiesa.