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Parrocchiale di San Sebastiano

Nel 1958, l'ingegnere oristanese Carlo Cherchi ridisegnò la chiesa principale di Siris, secondo un progetto vagamente ispirato alla chiesa domenicana di Cagliari, concepita, quattro anni prima, dall'architetto Raffaello Fagnoni.

Le similitudini riguardano il terminale superiore inflesso e la porzione sommitale della facciata, caratterizzata da una pseudo-loggia con esili setti murari trasversi, tra i quali si aprono le finestre. La matericità della pietra arenaria qualifica l'immagine del prospetto, sul quale si apre un unico ampio portale. Sul lato sinistro, in aderenza, sorge il campanile a canna quadrata, sormontato da un padiglione piramidale. I tagli e le aperture della torre richiamano, idealmente, la sagoma dei campanili romanici, di cui la Sardegna conserva interessanti esempi.
La presenza di due cappelle laterali conferisce all'aula la forma di croce poco accentuata. All'interno, sono conservati due simulacri raffiguranti sant'Antonio da Padova e san Vincenzo, e alcuni argenti preziosi; da segnalare, un turibolo cinquecentesco a forma di tempio, forgiato a Cagliari.

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