L'Architettura

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Parrocchiale di San Bernardino

Nel 1604, la chiesa fu teatro del celebre miracolo dell'ostia sacra, la cui impronta è visibile sui gradini d'accesso al presbiterio. Ricostruito tra la fine del '600 e il '700, attingendo dai linguaggi rinascimentale e barocco, il monumento ebbe, quale modello di riferimento, la rinnovata cattedrale di Cagliari.

L'architettura

La navata principale è affiancata da quattro cappelle per parte; la prima a sinistra è sormontata dalla torre campanaria. Un'ampia volta a botte, con sottarchi di rinforzo, copre la navata centrale. Sopra le cappelle laterali, comunicanti tra loro, giacciono crociere e piccole volte a botte ortogonali alla navata. Il presbiterio, leggermente rialzato, consente l'accesso al coro retrostante l'altare dove sono adagiati gli scranni lignei destinati ai canonici e ai presbiteri. Quest'ambiente è coperto con un padiglione ottagono, sostenuto da scuffie angolari, in forma di mezze crociere, soluzione diffusa nelle parrocchiali del Campidano.
Il fronte su piazza è caratterizzato da un pseudo-colonnato con paraste scanalate; esso ripropone il motivo sperimentato nella chiesa di san Francesco di Paola a Cagliari, non più visibile per le alterazioni del primo '900, e nelle parrocchiali di Masullas e Gonnoscodina. Un'alta cornice percorre orizzontalmente la facciata fino a circondare l'apertura ricavata in posizione mediana. Racchiuso dentro una cornice semplice, il portale d'accesso alla chiesa è sormontato da un timpano semicircolare spezzato con dentelli. Il profilo a doppia inflessione del prospetto ha riscontri diretti tra le architetture cagliaritane dell'ultimo '600 e tra le parrocchiali del circondario.

Decorazioni e arredi

La chiesa di san Bernardino custodisce un ricco corredo sacro. Tra gli arredi marmorei, segnaliamo l'altare e la balaustra presbiteriali, realizzati dallo scultore intelvese Giovanni Battista Spazi nel 1786, e il fonte battesimale, modellati nei cromatismi lapidei del rosso e del giallo. Nella prima cappella, alla sinistra dell'ingresso, si può ammirare un'ancona lignea; all'interno di una nicchia é custodito il simulacro della Madonna del rosario. Adornato da motivi floreali e colonne tortili, il retablo è un'interessante espressione dell'intaglio ligneo, una delle arti applicate più diffuse nella corona di Spagna. Nel 1642, la parrocchia commissionò un organo al maestro napoletano Antonio Grignano, per la somma di 676 lire. E' di scuola napoletana anche l'attuale strumento a canne, risalente al 1840.

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