Sorto, nel '700, come residenza del commerciante piemontese Giovanni Tommaso Messina, il palazzo divenne, nel secolo successivo, dimora della famiglia Cony. Dopo il passaggio al capitolo di Ales, entrò nel patrimonio della famiglia Salis, fino alla morte di donna Doloretta, ultima discendente del casato, deceduta nel 1971.
L'edificio tradisce l'origine settecentesca, come testimoniano i balconcini rococò di ferro lavorato, sorretti da mensole e le cornici attorno alle finestre. Ultimo residuo di un articolato complesso architettonico, il palazzo é suddiviso in tre ordini: il piano nobile occupa il secondo livello, connotato dalla presenza dei balconcini delle finestre più ampie. La corte é rialzata rispetto al profilo degradante delle strada che separa il palazzo dalla prospiciente parrocchiale della beata Vergine Maria. Le murature di pietra bruna, caratteristica del Parte Montis, sono ricoperte da spessi strati di intonaco, dai quali emergono le tessiture angolari dell'edificio.
Dopo un recente restauro, il palazzo ospita il municipio di Masullas.