Il marchesato di Quirra è uno dei feudi più grandi della Sardegna. I primi feudatari sono legati alla famiglia Carroz, provenienti dalla Valenza, che partecipano alla conquista catalano-aragonese dell’Isola. Francesco Carroz, e i figli Berengario, Francesco, Giacomo e Nicolò, forniscono denari e cavalli armati al sovrano, ricevendo in compenso cariche amministrative e la giurisdizione feudale mero et mixto imperio, che concede la possibilità di amministrazione piena della giustizia.
I primi territori infeudati ai Carroz sono l’Ogliastra, Quirra e il Sarrabus. Successivamente entrano in possesso, tramite concessione reale o per acquisto, di alcuni villaggi nel Campidano di Cagliari, nel Colostrai e nella parte sud-occidantale della Sardegna. Un secondo Berengario, figlio del precedente, riceve nel 1363 il titolo di conte di Quirra dal sovrano Pietro IV. Berengario II lascia un’unica figlia legittima, Violante I, che attraverso una particolare dispensa reale può trasferire i diritti sui feudi al figlio Berengario III. Quest’ultimo partecipa alla battaglia di Sanluri del 1409, e sposa Eleonora Manrique, imparentata con i sovrani di Castiglia, ricevendo in dote le contrade di Parte Montis, Parte Bonorcili e Parte Usellus. Eleonora, rimasta vedova, amministra con cura i feudi prima di trasferirli al figlio Giacomo, che per alcuni anni può possedere anche la città di Iglesias. Giacomo riesce ad acquisire i diritti feudali anche su alcuni villaggi della Marmilla e sulla Baronia di Monreale. Alla sua morte, nel 1469, lascia un’unica figlia legittima, Violante, che viene posta sotto la tutela di Nicolò, viceré di Sardegna e appartenente al ramo dei Carroz di Arborea. Nicolò si affretta a far celebrare il matrimonio tra suo figlio Dalmazio e Violante, che porta in dote il titolo comitale e tutti i territori infeudati. Tra il 1470 e il 1478 si consuma lo scontro tra Nicolò Carroz e Leonardo Alagon, che viene sconfitto definitivamente nella battaglia di Macomer. Violante Carroz nel frattempo resta vedova e raggiunge la maggiore età, avanzando le sue pretese per tornare in possesso del suo imponente patrimonio. Nel 1504, con successiva conferma nel 1506, la contea di Quirra viene elevata a «stato» con la concessione dell’allodio, che permette il trasferimento dei diritti sui feudi ai discendenti, anche per via femminile, senza la preventiva autorizzazione regia. Alla morte di Violante, i feudi passano a suo nipote Guglielmo Raimondo Centelles. Nel 1604 i feudi di Quirra sono elevati da contea a marchesato. Gli appetiti ereditari e le pretese di controllo da parte dei sovrani, aprono, nel corso di tutta l’Età moderna, una serie di contese giurisdizionali. Dopo i Centelles, il marchesato finisce nelle mani dei Borgia, duchi di Gandìa, e successivamente passa ai Català, quando ormai il regno di Sardegna è sotto la dinastia sabauda. Gli ultimi marchesi di Quirra sono gli Osorio, di origine castigliana, che nel 1839 ricevono la quota di riscatto del feudo da parte del fisco.